Una coppia comica basata sugli opposti fisici e caratteriali che funziona a meraviglia.
Rascel il mingherlino surreale contro Fabrizi il corpulento coi piedi ben piantati per terra, in una sfida dove a vincere è il piacere del pubblico.
Il cinema comico è prodigo di coppie a prima vista strampalate che funzionano. Il cinema comico italiano, per giunta, è così ricco di grandi interpreti che le possibilità di architettare duetti memorabili crescono esponenzialmente. Qui è il caso di Renato Rascel e Aldo Fabrizi, due figure che sembrano inconciliabili per temperamento e stazza fisica: mingherlino e surreale il primo, di stazza voluminosa e terrigno il secondo. Gli opposti si attraggono e producono scintille. Un militare e mezzo diventa dunque una farsa garbata, dominata dalle spassose sfide verbali e attitudinali dei due contendenti. Entrambi conoscono bene le regole della commedia dell’arte, che dietro alla facciata bonaria nasconde un retrogusto sovente asprigno. Fanno da contorno un Massimo Girotti ancora in cerca della sua identità da Terence Hill e una Virna Lisi sempre pronta a lasciarci senza fiato.
Il cinquantenne Carletti torna dall’America dopo trent’anni e si ritrova costretto a fare il servizio militare in quanto renitente alla leva. In caserma, oltretutto, deve fare i conti con un maresciallo dall’aria inflessibile, che non ha nessuna intenzione di assecondare il desiderio di Carletti di lasciare in disparte i doveri imposti dalla divisa per concentrarsi sugli affari. A complicare la faccenda, sboccia l’amore tra il figlio e la figlia dei due uomini.