Un film che sfugge alle classificazioni e ci trasporta in un crescendo di tensione implacabile
Jane Birkin canta la fine della “summer of love”
Dietro la preziosa confezione (Cinemascope, colonna sonora coinvolgente, i colori sgargianti della moda inglese di quegli anni), è un film che racconta come pochi altri una situazione di spaesamento. Non solo quello del protagonista, che si ritrova calato in un ambiente estraneo corroso da ipocrisie, conflitti, violenze (si arriva addirittura allo stupro di gruppo). Lo spaesamento è anche quello dello spettatore, che si trova di fronte a un film difficilmente classificabile, che sfiora i generi senza mai finirci dentro, e costruisce piano piano una tensione che diventa urticante. Comunque lo si voglia vedere, la “summer of love” è una chimera. Girato per davvero all’università di Oxford, il film conserva anche un certo valore documentario nel restituirci la vita studentesca di quegli anni, fra tradizioni tenaci e nuove inquietudini giovanili. Nel cast fa gran mostra di sé Jane Birkin, reduce dallo scandaloso successo del brano “Je t’aime… moi non plus” interpretato in coppia con Serge Gainsbourg.
Valerio, uno studente italiano, riesce, grazie ad alcune conoscenze a iscriversi all’università di Oxford. Il nuovo ambiente rigido non è per nulla congeniale al giovane che, dal canto suo, si fa subito notare per il carattere arrogante. La situazione diventa presto insostenibile e Valerio viene espulso. In un crescendo di incomprensioni e violenze, si arriva anche al delitto.