Una prelibatezza per gli amanti dell’avventura classica e degli spadaccini spericolati
Anche le certezze sono importanti. Cosa ci aspettiamo da un film d’avventura ambientato nella Francia del XVII secolo e girato negli anni ’50 da un solido volpone del cinema hollywoodiano? Colori squillanti, ritmi incalzanti, costumi da mangiare con gli occhi, eroi atletici ed eroine bionde, cattivi senza scrupoli, inseguimenti, torture, scorribande marittime, un pizzico di zucchero sentimentale. E naturalmente una bella infilata di duelli a fil di spada, ancor meglio se combattuti in un salone avvolto dalle fiamme. Con La Stella dell’India, il piatto è sontuosamente servito.
Francia, XVII secolo. Dopo essere tornato dalla guerra, il nobiluomo Pierre St. Laurent si ritrova il castello confiscato dal governatore Narbonne e rivenduto alla contessa olandese Katrina. La nuova inquilina, in realtà, ha in animo solo il recupero di uno zaffiro (la Stella dell’India) sottratto truffaldinamente e ora nascosto nell’elsa della spada di Narbonne. L’intraprendente donna si allea con Pierre per riportare a casa il maltolto, un duello dopo l’altro.