IL SUO NOME É DONNA ROSA

IL SUO NOME É DONNA ROSA

Regia di

Ettore Maria Fizzarotti

Anno

1969

Genere

Commedia, Musicale

Categoria

Cinema


sinossi

L’amore all’ombra del Vesuvio per la coppia regina della canzone sentimentale italiana

Stavolta la coppia regina della canzone sentimentale italiana porta le proprie speranzose pene d’amore all’ombra del Vesuvio. Al Bano è un barcaiolo squattrinato. Romina pare destinata a sposare il rampollo della contessa Donna Rosa De Barberis. Tutto li divide, tranne l’amore reciproco. Già sentito? Senza dubbio, ma se cercate trame ed emozioni inaudite siete invitati a rivolgervi altrove. E poi, anche classici della canzone napoletana come “Anema e core” e “‘O sole mio” non sono certo degli inediti: eppure, quando dardeggiano dalle corde vocali di Al Bano, ti si conficcano nel cuore con emozione rinnovata. Vibrazioni più flebili e brividi diversi riserva la voce di Romina, che tra le altre cose ci sussurra “Acqua di mare”, canzone che la portò a vincere il Festivalbar 1969 nella categoria giovani. L’allegro motivetto che dà il titolo al film era invece una delle sigle del programma tv “Settevoci” condotto da Pippo Baudo (che figura anche tra gli autori del brano e fa capolino nella pellicola). Lo canta Nino Taranto, che assicura al film la necessaria verve comica.

Andrea è un barcaiolo napoletano con pochi quattrini in tasca. Rosetta invece studia ancora. Si innamorano. Ma il padre della ragazza la vorrebbe maritare al figlio di una contessa. Chi sceglierà fra i due?

L’amore all’ombra del Vesuvio per la coppia regina della canzone sentimentale italiana

Stavolta la coppia regina della canzone sentimentale italiana porta le proprie speranzose pene d’amore all’ombra del Vesuvio. Al Bano è un barcaiolo squattrinato. Romina pare destinata a sposare il rampollo della contessa Donna Rosa De Barberis. Tutto li divide, tranne l’amore reciproco. Già sentito? Senza dubbio, ma se cercate trame ed emozioni inaudite siete invitati a rivolgervi altrove. E poi, anche classici della canzone napoletana come “Anema e core” e “‘O sole mio” non sono certo degli inediti: eppure, quando dardeggiano dalle corde vocali di Al Bano, ti si conficcano nel cuore con emozione rinnovata. Vibrazioni più flebili e brividi diversi riserva la voce di Romina, che tra le altre cose ci sussurra “Acqua di mare”, canzone che la portò a vincere il Festivalbar 1969 nella categoria giovani. L’allegro motivetto che dà il titolo al film era invece una delle sigle del programma tv “Settevoci” condotto da Pippo Baudo (che figura anche tra gli autori del brano e fa capolino nella pellicola). Lo canta Nino Taranto, che assicura al film la necessaria verve comica.

Andrea è un barcaiolo napoletano con pochi quattrini in tasca. Rosetta invece studia ancora. Si innamorano. Ma il padre della ragazza la vorrebbe maritare al figlio di una contessa. Chi sceglierà fra i due?


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