L’ETRUSCO UCCIDE ANCORA

L’ETRUSCO UCCIDE ANCORA

Regia di

Armando Crispino

Anno

1972

Genere

Giallo

Categoria

Cinema


sinossi

Un giallo-horror di grande fascino nelle profondità delle necropoli etrusche

La musica classica al servizio del mistero è stata poche volte tanto efficace

Un film che ha conquistato molti cultori, e ancora ne conquisterà

Gran parte del fascino di questo giallo macabro risiede nell’ambientazione iniziale, una necropoli etrusca carica di storia e mistero. Il regista Armando Crispino ricorda che l’idea del film nacque  proprio nel corso di una visita alla necropoli di Cerveteri, e dalla suggestione esercitata da quelle tombe che sembravano attraversate da presenza impalpabili. Altro motivo di notevole interesse: è tra i primi film horror a sfruttare il potenziale della musica lirica, con risultati di grande fascino (la narrazione si svolge mentre è in corso il Festival dei Due Mondi di Spoleto). Si aggiungano una trama incalzante egregiamente costruita, indovinati momenti di sospensione allucinatoria, un trauma sessuale che colora di un tono morboso tutto il film. Il risultato: un ottimo successo internazionale all’epoca, che continua a mietere cultori tutt’oggi.

Un archeologo con un passato da alcolista scopre nei pressi di Spoleto la tomba del dio etrusco della morte. Come se il ritrovamento avesse risvegliato la forza demoniaca dal lontanissimo passato, la morte violenta comincia a colpire coppie di amanti. Tra gli indiziati, un direttore d’orchestra, sposato con una donna che un tempo fu l’amante dell’archeologo. Ma per trovare il colpevole, occorre scavare più a fondo.

Un giallo-horror di grande fascino nelle profondità delle necropoli etrusche

La musica classica al servizio del mistero è stata poche volte tanto efficace

Un film che ha conquistato molti cultori, e ancora ne conquisterà

Gran parte del fascino di questo giallo macabro risiede nell’ambientazione iniziale, una necropoli etrusca carica di storia e mistero. Il regista Armando Crispino ricorda che l’idea del film nacque  proprio nel corso di una visita alla necropoli di Cerveteri, e dalla suggestione esercitata da quelle tombe che sembravano attraversate da presenza impalpabili. Altro motivo di notevole interesse: è tra i primi film horror a sfruttare il potenziale della musica lirica, con risultati di grande fascino (la narrazione si svolge mentre è in corso il Festival dei Due Mondi di Spoleto). Si aggiungano una trama incalzante egregiamente costruita, indovinati momenti di sospensione allucinatoria, un trauma sessuale che colora di un tono morboso tutto il film. Il risultato: un ottimo successo internazionale all’epoca, che continua a mietere cultori tutt’oggi.

Un archeologo con un passato da alcolista scopre nei pressi di Spoleto la tomba del dio etrusco della morte. Come se il ritrovamento avesse risvegliato la forza demoniaca dal lontanissimo passato, la morte violenta comincia a colpire coppie di amanti. Tra gli indiziati, un direttore d’orchestra, sposato con una donna che un tempo fu l’amante dell’archeologo. Ma per trovare il colpevole, occorre scavare più a fondo.


L’ETRUSCO UCCIDE ANCORA