VIVI O PREFERIBILMENTE MORTI

VIVI O PREFERIBILMENTE MORTI

Regia di

Duccio Tessari

Anno

1969

Genere

Western

Categoria

Cinema


sinossi

Giuliano Gemma e il pugile Paolo Benvenuti, la coppia più strana del western italiano, in un inno all’amicizia spassoso e pieno d’avventura

Da un soggetto di Ennio Flaiano, l’uomo che scrisse i capolavori di Fellini

Il film mette assieme una delle coppie più bizzarre della storia del cinema western italiano: Giuliano Gemma, che ormai ha alle spalle una consolidata filmografia che lo ha eletto a pezzo da novanta del genere, e il pugile Paolo Benvenuti, fresco del titolo mondiale dei pesi medi e neofita davanti alla macchina da presa. Non basta: il soggetto (e il titolo francamente geniale) è fornito da Ennio Flaiano, uno dei più lucidi e pungenti interpreti della società italiana, nonché collaboratore del miglior Fellini. Il risultato è un inno all’amicizia e un western ruspante che allieta il pubblico con ritmo pimpante, piglio avventuroso e fresca leggerezza. Sparatorie, acrobazie, e naturalmente qualche sana scazzottata infarciscono il menu. Ad aggiungere un po’ di pepe, la presenza di SYdne Rome, in uno dei suoi primi ruoli di rilievo.

Due cugini squattrinati e di carattere ben poco affine devono passare assieme sei mesi per poter accedere all’eredità di un ricco zio. Si danno alla malavita, diventano per caso gli eroi di un villaggio, se la devono vedere con una ghenga di banditi. Infine, gli resta almeno l’amicizia. 

Giuliano Gemma e il pugile Paolo Benvenuti, la coppia più strana del western italiano, in un inno all’amicizia spassoso e pieno d’avventura

Da un soggetto di Ennio Flaiano, l’uomo che scrisse i capolavori di Fellini

Il film mette assieme una delle coppie più bizzarre della storia del cinema western italiano: Giuliano Gemma, che ormai ha alle spalle una consolidata filmografia che lo ha eletto a pezzo da novanta del genere, e il pugile Paolo Benvenuti, fresco del titolo mondiale dei pesi medi e neofita davanti alla macchina da presa. Non basta: il soggetto (e il titolo francamente geniale) è fornito da Ennio Flaiano, uno dei più lucidi e pungenti interpreti della società italiana, nonché collaboratore del miglior Fellini. Il risultato è un inno all’amicizia e un western ruspante che allieta il pubblico con ritmo pimpante, piglio avventuroso e fresca leggerezza. Sparatorie, acrobazie, e naturalmente qualche sana scazzottata infarciscono il menu. Ad aggiungere un po’ di pepe, la presenza di SYdne Rome, in uno dei suoi primi ruoli di rilievo.

Due cugini squattrinati e di carattere ben poco affine devono passare assieme sei mesi per poter accedere all’eredità di un ricco zio. Si danno alla malavita, diventano per caso gli eroi di un villaggio, se la devono vedere con una ghenga di banditi. Infine, gli resta almeno l’amicizia. 


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