Il terzo e ultimo film della serie interpretato da Jean Gabin, il Maigret che con più forza si è impresso nella memoria del pubblico
Un giallo incalzante che mette a confronto Francia e USA, le due patrie del racconto poliziesco
È il terzo (e ultimo film) nel quale Jean Gabin veste i panni del celebre commissario uscito dalla penna di Georges Simenon. Tre film possono anche sembrare pochi, ma sono bastati a far sì che quello di Gabin diventasse uno dei Maigret che con più forza e personalità si sono impressi nella memoria del pubblico, con quella faccia da uomo per bene che lascia trasparire una certa ruvidezza contadina. Tra gli aspetti più interessanti di questo pregevole giallo, il confronto che si apre tra Francia e Stati Uniti, le due patrie del cinema poliziesco, con tutte le divergenze e affinità che si insinuano mano a mano che il racconto si dipana.
Parigi. Uno sparo partito da un’auto in corsa fredda uno straniero. Poco dopo, una seconda vettura raccoglie il cadavere. Le indagini si rivelano per l’ispettore Maigret particolarmente intricate. Gli assassini infatti appartengono a una banda di St. Louis, e anche l’FBI è interessata al caso.