Nino D’Angelo resta una garanzia anche quando si trova catapultato negli USA: “Partito in jeans e maglietta, ha conquistato anche l’America”, ci ricorda la frase di lancio del film. Rimangono la sempiterna nostalgia per la madrepatria napoletana, la tenera vicenda d’amore che trionfa dopo aver dovuto schivare qualche ostacolo, qualche sapido salto nei territori della comicità, e naturalmente le canzoni di Nino. Qui si aggiunge l’amicizia con un simpatico afroamericano che si dimostra buon pugile e permette al film di mettere in scena un combattimento alla Rocky Balboa (a proposito di rimandi ad Hollywood, segnaliamo anche una strizzata d’occhio a Flashdance). Nel ruolo del proprietario di discoteca che si accorge del talento pugilistico del ragazzo, troviamo a sorpresa Eddie Constantine, celebre nel cinema francese degli anni ’50 come agente Lemmy Caution e poi coccolato dal grande cinema d’autore europeo dei Godard, dei Fassbinder e dei von Trier.
Nino, emigrato a New York, consegna il latte porta a porta e si strugge di nostalgia per Napoli. Diventa amico di Matumba, un ragazzo di colore, e si invaghisce dell’algida Anna, che però è nelle mire di uno spocchioso americano. Nino trova lavoro come cantante in un locale, Matumba si rivela talento pugilistico. Il giovane napoletano scommette su di lui e vince i soldi necessari per tornare a casa.