Un peplum appassionante, dove l’avventura e gli ampi paesaggi si muovono in anticipo sul western di Sergio Leone
Dopo il buon esito di Romolo e Remo, Sergio Corbucci torna a dedicarsi all’antichità romana sfruttando la popolarità e la fibra muscolare di Steve Reeves, l’Ercole per antonomasia del peplum italiano. Anche stavolta l’intento è quello di trasportare il pubblico in un’avventura ricca e coinvolgente, rinvigorita da scene d’azione appassionanti e da ampi scorci paesaggistici (gli esterni del film nello specifico sono stati girati in Egitto). Anche stavolta la missione può dirsi pienamente compiuta: il cinema popolare italiano si rivela al tempo stesso fedele a se stesso e capace di inaspettate sterzate innovative. Più di un critico ha infatti osservato come Il figlio di Spartacus riveli molti aspetti che lo apparentano al western e che si muovono in largo anticipo sugli scenari e le iconografie di Sergio Leone.
Durante la spedizione in Egitto, Giulio Cesare invia in Asia minore il centurione Rando. Costui scopre di essere figlio di Spartaco, il gladiatore ribelle, e guida i ribelli conto Marco Licinio Crasso, l’uomo che uccise suo padre.
Un peplum appassionante, dove l’avventura e gli ampi paesaggi si muovono in anticipo sul western di Sergio Leone
Dopo il buon esito di Romolo e Remo, Sergio Corbucci torna a dedicarsi all’antichità romana sfruttando la popolarità e la fibra muscolare di Steve Reeves, l’Ercole per antonomasia del peplum italiano. Anche stavolta l’intento è quello di trasportare il pubblico in un’avventura ricca e coinvolgente, rinvigorita da scene d’azione appassionanti e da ampi scorci paesaggistici (gli esterni del film nello specifico sono stati girati in Egitto). Anche stavolta la missione può dirsi pienamente compiuta: il cinema popolare italiano si rivela al tempo stesso fedele a se stesso e capace di inaspettate sterzate innovative. Più di un critico ha infatti osservato come Il figlio di Spartacus riveli molti aspetti che lo apparentano al western e che si muovono in largo anticipo sugli scenari e le iconografie di Sergio Leone.
Durante la spedizione in Egitto, Giulio Cesare invia in Asia minore il centurione Rando. Costui scopre di essere figlio di Spartaco, il gladiatore ribelle, e guida i ribelli conto Marco Licinio Crasso, l’uomo che uccise suo padre.
