Uno dei rari film in cui calcio e cinema italiano si incontrano felicemente
Totò giganteggia in un personaggio complesso che veleggia tra tenerezza, cinismo
Per quanto si tratti di un tema di rilevanza nazionale, il rapporto tra il cinema italiano e il calcio ha sempre faticato a ingranare. Tranne le solite eccezioni. Tra le quali includiamo questo film, un garbato ritratto provinciale che gioca col pallone e i sentimenti. Su tutto spicca però la presenza di Totò: non è il mattatore assoluto della pellicola, ma ogni volta che entra in scena giganteggia su tutto il resto. Nel ruolo del presidente della squadra del Cerignola, tratteggia il personaggio con una finezza di dettaglio che fa coesistere tenerezza e burbera cocciutaggine, generosità e cinismo. Se ne ricorderà Alberto Sordi, quando sarà ilpresidente del Borgorosso Football Club.
Il barone Luigi Fontana, presidente del Cerignola, vorrebbe cedere due dei suoi calciatori al club di un industriale milanese. Il fatto che la figlia sia innamorata di uno dei campioncini non lo intenerisce. Ma una partita della Nazionale gli farà cambiare idea.