Il secondo film di un autore importante, meritevole di una riscoperta più ampia
Il ritratto spietato dell’egoismo imperante dell’Italia del boom.
Franco Brusati, ricordato soprattutto per lo sferzante Pane e cioccolata con Nino Manfredi, è stato un cineasta di raffinata cultura e coriacea personalità. Il disordine, il suo secondo film, si tuffa nel miracolo economico italiano (e nello scenario milanese che meglio lo rappresenta) per coglierne con sguardo lucido gli effetti disgreganti. Come ha notato Gian Luigi Rondi: “Il film ci sottopone con impetuosa violenza alcuni aspetti del vivere contemporaneo che tracciano il ritratto allucinante e desolato di uomini e donne preoccupati solo di se stessi”. Brusati è un autore importante, che merita una riscoperta più ampia. Questo film ne è una dimostrazione.
Giunto a Milano per cercare lavoro, Mario cerca l’arrampicata sociale frequentando l’ambiente altolocato dei magnati e degli snob. Si ritrova così in vortice di egoismi e frustrazioni dal quale faticherà a sottrarsi.