Gianni Morandi, nel 1965, non lo ferma più nessuno. L’anno prima, dopo un portentoso successo discografico, il film in Ginocchio da te aveva sancito anche il suo ingresso tra gli eroi del grande schermo. Con ottimo tempismo, ecco arrivare il sequel, sostenuto da un altro di quei brani che hanno fatto la storia della musica leggera italiana. Siccome la formula è perfetta, non c’è alcun motivo di cambiare una virgola: l’amore fotoromanzesco che inciampa ma poi trionfa, le giuste dosi di condimento comico, il buon gusto di fermare tutto per far cantare Gianni ogni volta che se ne presenta l’occasione. E le occasioni sono fortunatamente tante, fino all’apoteosi finale, con un’offerta canora che anche la fidanzata più riottosa non può davvero rifiutare. Oltre ai suoi brani, Morandi ha modo di cimentarsi anche con l’Ave Maria di Schubert. Il risultato è tanto buono da convincere tutti a insistere con un terzo capitolo, Se non avessi più te, che uscirà lo stesso anno.
Gianni, bolognese a Napoli per il servizio militare, si è fidanzato con Carla. È anche un talentuoso cantante, e per questo si trasferisce brevemente a Roma per incidere un disco. Ma intanto un altro giovane ha messo gli occhi sulla sua ragazza. Gianni equivoca e si crede tradito. Per farsi perdonare l’errore dovrà dedicare all’amata una canzone riparatrice.