Un thriller incalzante, anticipatore, potentemente attuale con le musiche struggenti di Astor Piazzolla
Alain Delon, un profiler dal fascino glaciale, sulle tracce di un attentatore sospeso tra genio e delirio
Un thriller incalzante, impreziosito da un’attenzione sociologica di grande spessore. Pur se saldamente incuneato nel cinema di genere degli anni ’70 (il che è senz’altro una virtù), il film mostra chiari segnali anticipatori di certe tendenze future: il coacervo di genio e delirio nel protagonista malvagio, la figura cruciale del profiler (qui un Alain Delon dal fascino glaciale), il cupo muoversi in uno scenario urbano corrotto (in molti hanno avvertito l’eco di Taxi Driver), gli effetti distorcenti dei mass media nella percezione della realtà. Il ritmo serrato e i dialoghi ridotti all’essenziale lo rendono un film di particolare efficacia narrativa. Le musiche nostalgiche e distaccate di Astor Piazzolla rafforzano l’atmosfera di solitudine e disincanto che attraversa il film. Poco premiato dal pubblico dell’epoca, Quel giorno il mondo tremerà ci appare ora come un’opera potentemente attuale.
Uno psicopatico che si fa chiamare Armaguedon vuole vendicarsi del mondo che l’ha condannato a una vita mediocre e minaccia di far saltare in aria un teatro. L’uomo sfugge alle ricerche della polizia, che infine decide di avvalersi dell’aiuto di un celebre psichiatra. Quando il pazzo, che è riuscito a diffondere in televisione i suoi deliranti messaggi, sta per mettere in atto il suo piano, i tiratori scelti lo trivellano di colpi.