ROMA ORE 11

ROMA ORE 11

Regia di

Giuseppe De Santis

Anno

1951

Genere

Drammatico

Categoria

Cinema


sinossi

Uno dei massimi capolavori del neorealismo italiano

Da un tragico fatto di cronaca, Giuseppe De Santis costruisce un’opera corale che ancora stupisce per la sua modernità

Dopo aver elaborato la sua personalissima versione del neorealismo esplorando il mondo rurale (Caccia tragica, Riso amaro, Non c’è pace tra gli ulivi), Giuseppe De Santis affronta con uguale rigore civile e padronanza del racconto una vicenda di carattere prettamente urbano. Lo spunto arriva da un tragico fatto di cronaca avvenuto a Roma, che il regista, spronato da Cesare Zavattini, decide di portare sullo schermo, proseguendo un discorso sull’Italia del dopoguerra, il lavoro e la condizione femminile che aveva già portato a grandi risultati nelle sue opere precedenti. Per cogliere con la massima precisione la realtà degli eventi, prima di cominciare le riprese De Santis affida al giovane Elio Petri (destinato poi a una straordinaria carriera dietro la macchina da presa) una puntigliosa inchiesta. Sulla base delle ricostruzioni e delle interviste di Petri (che saranno poi pubblicate e rimangono una lettura assolutamente densa e coinvolgente), la sceneggiatura costruisce un autentico racconto corale, che di tanto in tanto si concentra su un caso singolo, esplorando la condizione di figure femminile di diversa estrazione accomunate dallo stesso bisogno, senza mai perdere di vista il ritratto generale. De Santis padroneggia la materia tenendo in equilibrio precisione puntigliosa e fluidità narrativa, dando vita a un film che ancora oggi stupisce per la sua modernità. Il cast è un florilegio di interpreti d’eccellenza: Lucia Bosè, Carla Del Poggio, Maria Grazia Francia, Lea Padovani, Delia Scala, Raf Vallone, Massimo Girotti, e tanti altri che varrebbe la pena aggiungere.   

In seguito ad un annuncio su un giornale, 200 ragazze di varia estrazione si presentano in uno stabile romano per ottenere un posto da dattilografa. Nell’attesa del colloquio, le ragazze si scambiano impressioni e raccontano le loro vicende. Ma il crollo di una scala causerà una tragedia.  

Uno dei massimi capolavori del neorealismo italiano

Da un tragico fatto di cronaca, Giuseppe De Santis costruisce un’opera corale che ancora stupisce per la sua modernità

Dopo aver elaborato la sua personalissima versione del neorealismo esplorando il mondo rurale (Caccia tragica, Riso amaro, Non c’è pace tra gli ulivi), Giuseppe De Santis affronta con uguale rigore civile e padronanza del racconto una vicenda di carattere prettamente urbano. Lo spunto arriva da un tragico fatto di cronaca avvenuto a Roma, che il regista, spronato da Cesare Zavattini, decide di portare sullo schermo, proseguendo un discorso sull’Italia del dopoguerra, il lavoro e la condizione femminile che aveva già portato a grandi risultati nelle sue opere precedenti. Per cogliere con la massima precisione la realtà degli eventi, prima di cominciare le riprese De Santis affida al giovane Elio Petri (destinato poi a una straordinaria carriera dietro la macchina da presa) una puntigliosa inchiesta. Sulla base delle ricostruzioni e delle interviste di Petri (che saranno poi pubblicate e rimangono una lettura assolutamente densa e coinvolgente), la sceneggiatura costruisce un autentico racconto corale, che di tanto in tanto si concentra su un caso singolo, esplorando la condizione di figure femminile di diversa estrazione accomunate dallo stesso bisogno, senza mai perdere di vista il ritratto generale. De Santis padroneggia la materia tenendo in equilibrio precisione puntigliosa e fluidità narrativa, dando vita a un film che ancora oggi stupisce per la sua modernità. Il cast è un florilegio di interpreti d’eccellenza: Lucia Bosè, Carla Del Poggio, Maria Grazia Francia, Lea Padovani, Delia Scala, Raf Vallone, Massimo Girotti, e tanti altri che varrebbe la pena aggiungere.   

In seguito ad un annuncio su un giornale, 200 ragazze di varia estrazione si presentano in uno stabile romano per ottenere un posto da dattilografa. Nell’attesa del colloquio, le ragazze si scambiano impressioni e raccontano le loro vicende. Ma il crollo di una scala causerà una tragedia.  


ROMA ORE 11