Un film apparentemente piccolo e grazioso, che rivela invece uno sguardo profondo sui mutamenti in atto nella società italiana
Milano è la dimostrazione concreta e il simbolo di una nuova Italia mossa dall’abbondanza e dal sogno di accaparrarsela
All’apparenza, un racconto edificante sull’abnegazione dei maestri di scuola svolto con tono delicato e sorretto dalla simpatia degli interpreti principali, Billi e Riva, prima grande coppia fissa del cinema italiano. In realtà, dal film trapela uno scavo molto più profondo dei mutamenti in atto nella società italiana, ridisegnata massicciamente dalla produzione industriale, dall’abbondanza merceologica, dalle lusinghe dei mass media, dal desiderio di fare fortuna nell’imprenditoria. A ben vedere, forse, uno dei personaggi principali è proprio la città di Milano, che di queste trasformazioni in atto è, al tempo stesso, dimostrazione concreta e simbolo. Un film importante senza darlo a vedere, scambiato erroneamente per un film come tanti.
Un insegnante meridionale si trasferisce a Milano e si invaghisce di una supplente che lavora nella sua stessa scuola. La ragazza però conosce il successo dopo che la sua foto è pubblicata su un rotocalco, e l’insegnante deve abbandonare i propri sogni sentimentali. Assieme al bidello della scuola, cerca di lanciarsi nel mondo degli affari, ma anche questo tentativo si rivela infruttuoso. Infine, si rende conto che la sua autentica vocazione è l’insegnamento.