L’indagine numero tre per il commissario di Nico Giraldi, il poliziotto trucido più amato dal pubblico
Il commissario Nico Giraldi, beniamino di tutti i cultori dell’accoppiata poliziesco e commedia caciarona, non molla e arriva qua al film numero tre. La formula vincente non cambia: il nostro eroe dai modi spicci e dall’umorismo sboccato dimostra anche stavolta fiuto e coraggio, e non esita a buttarsi nelle azioni più rischiose e spettacolari. Stavolta affiancato da un ispettore inglese, col quale può farsi qualche bella litigata a causa di una netta diversità di vedute circa le metodologie da mettere in atto. Per i fan è un film importante perché Bombolo diventa Venticello (non staremo qui a spiegare le motivazioni del nomignolo), ex compare del commissario quando quest’ultimo ancora praticava la malavita. Tra i due l’affetto è rimasto, ed è per questo che Giraldi, ogni volta che lo pizzica, piuttosto che condurlo in gattabuia lo prende a ceffoni. Un tormentone che nasce qui e che diventerà un must per il resto della serie.
Un ispettore dei Lloyds di Londra chiede la collaborazione della polizia italiana per indagare su una truffa internazionale che coinvolge una società sparita nel nulla, l’Etruria. Il caso viene affidato al coattissimo ma altrettanto affidabile commissario Nico Giraldi, che avrà bisogno di una trasferta americana per prendere con le mani nel sacco il colpevole: un avvocato in campagna elettorale per conquistare la poltrona di sindaco di Roma.