BABY SITTER – UN MALEDETTO PASTICCIO

BABY SITTER – UN MALEDETTO PASTICCIO

Regia di

René Clement

Anno

1975

Genere

Drammatico, Thriller

Categoria

Cinema


sinossi

Un thriller dai riflessi gialli teso e tortuoso

Maria Schneider e Sydne Rome in un complesso gioco recitativo che le vede al tempo stesso distanti e speculari

René Clement chiude la sua onorata e variegata carriera con un thriller dai riflessi gialli teso e tortuoso, scritto da Nicola Badalucco (già collaboratore di Luchino Visconti) e Mark People (sceneggiatore di Professione: reporter di Michelangelo Antonioni e premio Oscar per la migliore sceneggiatura non originale, nel 1988, per L’ultimo Imperatore). Il film delinea un mondo, nel quale, la recita e il doppio gioco regnano sovrani, mettendo a confronto due caratteri femminili distanti e, per certi versi, speculari. Maria Schneider infonde, sulla baby sitter, la sua grazia naturale; Sydne Rome le fa da contraltare, con un’interpretazione venata d’isteria.

Una scultrice ha un legame d’amicizia con una starlette e divide con lei l’appartamento. L’attricetta resta senza scrittura e senza un soldo, l’amica si adegua a fare la baby sitter per pagare l’affitto. Viene rapita assieme al bambino che ha in custodia. Non sa ancora che tra i membri della banda criminale c’è la compagna di appartamento, che alla fine, colta da pentimento, si toglierà la vita.

Un thriller dai riflessi gialli teso e tortuoso

Maria Schneider e Sydne Rome in un complesso gioco recitativo che le vede al tempo stesso distanti e speculari

René Clement chiude la sua onorata e variegata carriera con un thriller dai riflessi gialli teso e tortuoso, scritto da Nicola Badalucco (già collaboratore di Luchino Visconti) e Mark People (sceneggiatore di Professione: reporter di Michelangelo Antonioni e premio Oscar per la migliore sceneggiatura non originale, nel 1988, per L’ultimo Imperatore). Il film delinea un mondo, nel quale, la recita e il doppio gioco regnano sovrani, mettendo a confronto due caratteri femminili distanti e, per certi versi, speculari. Maria Schneider infonde, sulla baby sitter, la sua grazia naturale; Sydne Rome le fa da contraltare, con un’interpretazione venata d’isteria.

Una scultrice ha un legame d’amicizia con una starlette e divide con lei l’appartamento. L’attricetta resta senza scrittura e senza un soldo, l’amica si adegua a fare la baby sitter per pagare l’affitto. Viene rapita assieme al bambino che ha in custodia. Non sa ancora che tra i membri della banda criminale c’è la compagna di appartamento, che alla fine, colta da pentimento, si toglierà la vita.


BABY SITTER – UN MALEDETTO PASTICCIO