BANDITI A ORGOSOLO

BANDITI A ORGOSOLO

Regia di

Vittorio De Seta

Anno

1961

Genere

Drammatico

Categoria

Cinema


sinossi

Vittorio De Seta, che si era distinto per una serie di pregevoli documentari sul Meridione d’Italia, con Banditi a Orgosolo, il suo lungometraggio di esordio, porta la tradizione del Neorealismo a un livello superiore. Come ha scritto Martin Scorsese: “Ambientato sulle montagne della Barbagia, in Sardegna, il film rivela un mondo arcaico, incontaminato, dove la gente si esprime in un dialetto antico e vive secondo leggi preistoriche, considerando il mondo moderno estraneo e ostile. In loro, De Seta riscopre le vestigia di una società antica attraverso la quale risplende una nobiltà perduta. De Seta è un antropologo che si esprime con la voce di un poeta”. All’inizio degli anni ‘60, la politica della Titanus rivolta al lancio di giovani registi promettenti, produce alcuni capolavori di estrema forza innovativa, rimasta intatta nel tempo. Banditi a Orgosolo ne è un esempio imprescindibile.

Un pastore, accusato di un crimine che non ha commesso, per sfuggire alla miseria è costretto a darsi al banditismo.

Il restauro

Restaurato da Cineteca di Bologna, Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con Titanus a partire dai negativi scena e colonna originali. Le lavorazioni sono state effettuate presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.

Vittorio De Seta, che si era distinto per una serie di pregevoli documentari sul Meridione d’Italia, con Banditi a Orgosolo, il suo lungometraggio di esordio, porta la tradizione del Neorealismo a un livello superiore. Come ha scritto Martin Scorsese: “Ambientato sulle montagne della Barbagia, in Sardegna, il film rivela un mondo arcaico, incontaminato, dove la gente si esprime in un dialetto antico e vive secondo leggi preistoriche, considerando il mondo moderno estraneo e ostile. In loro, De Seta riscopre le vestigia di una società antica attraverso la quale risplende una nobiltà perduta. De Seta è un antropologo che si esprime con la voce di un poeta”. All’inizio degli anni ‘60, la politica della Titanus rivolta al lancio di giovani registi promettenti, produce alcuni capolavori di estrema forza innovativa, rimasta intatta nel tempo. Banditi a Orgosolo ne è un esempio imprescindibile.

Un pastore, accusato di un crimine che non ha commesso, per sfuggire alla miseria è costretto a darsi al banditismo.

Il restauro

Restaurato da Cineteca di Bologna, Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con Titanus a partire dai negativi scena e colonna originali. Le lavorazioni sono state effettuate presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.


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