FATTO DI SANGUE FRA DUE UOMINI PER CAUSA DI UNA VEDOVA

FATTO DI SANGUE FRA DUE UOMINI PER CAUSA DI UNA VEDOVA

Regia di

Lina Wertmüller

Anno

1978

Genere

Drammatico

Categoria

Cinema


sinossi

Lina Wertmüller padroneggia senza cedimenti un vortice di passioni nell’Italia degli anni ’20

Un trio di attori d’eccezionale affiatamento, tra commedia e melodramma

Sophia Loren, privata del suo glamour consueto, è anche questa volta una dea

Se il titolo vi sembra impegnativo, sappiate che ne esiste anche una versione più lunga, che è entrata nel Guinnes dei primati. Gli americani, più pratici, si sono accontentati di chiamarlo Revenge. L’opera saltella agilmente tra commedia, tragedia, melodramma e film storico, finendo per affermare con fermezza la supremazia del libero arbitrio, costi quel che costi. Lina Wertmüller cattura questo turbinio di ispirazioni e sentimenti con un senso del racconto senza cedimenti, riuscendo a stringere nella stessa morsa l’intimo e il grandioso. Le dà manforte un trio di interpreti d’eccezione: il suo feticcio Giancarlo Giannini e, di nuovo assieme, l’infallibile accoppiata Loren / Mastroianni. Sophia, per l’occasione senza un filo di glamour, non perde nulla del suo fascino leggendario.

Anno 1922. In un paesino della Sicilia, tutti sanno che a far fuori Angelo Paternò è stato Vito Acicatena: ma al processo nessuno parla. L’avvocato Spallone, fervente socialista, cerca di convincere Titina, la vedova, a far riaprire il processo. Tra i due nasce una relazione, che si complica quando dall’America arriva Nick, cugino del defunto arricchitosi loscamente. Titina cade anche tra le sue braccia. La marcia su Roma, l’ascesa di Angelo a capo delle squadracce locali e la determinazione a fare giustizia da parte dell’avvocato e di Nick porteranno a tragiche conseguenze.

Lina Wertmüller padroneggia senza cedimenti un vortice di passioni nell’Italia degli anni ’20

Un trio di attori d’eccezionale affiatamento, tra commedia e melodramma

Sophia Loren, privata del suo glamour consueto, è anche questa volta una dea

Se il titolo vi sembra impegnativo, sappiate che ne esiste anche una versione più lunga, che è entrata nel Guinnes dei primati. Gli americani, più pratici, si sono accontentati di chiamarlo Revenge. L’opera saltella agilmente tra commedia, tragedia, melodramma e film storico, finendo per affermare con fermezza la supremazia del libero arbitrio, costi quel che costi. Lina Wertmüller cattura questo turbinio di ispirazioni e sentimenti con un senso del racconto senza cedimenti, riuscendo a stringere nella stessa morsa l’intimo e il grandioso. Le dà manforte un trio di interpreti d’eccezione: il suo feticcio Giancarlo Giannini e, di nuovo assieme, l’infallibile accoppiata Loren / Mastroianni. Sophia, per l’occasione senza un filo di glamour, non perde nulla del suo fascino leggendario.

Anno 1922. In un paesino della Sicilia, tutti sanno che a far fuori Angelo Paternò è stato Vito Acicatena: ma al processo nessuno parla. L’avvocato Spallone, fervente socialista, cerca di convincere Titina, la vedova, a far riaprire il processo. Tra i due nasce una relazione, che si complica quando dall’America arriva Nick, cugino del defunto arricchitosi loscamente. Titina cade anche tra le sue braccia. La marcia su Roma, l’ascesa di Angelo a capo delle squadracce locali e la determinazione a fare giustizia da parte dell’avvocato e di Nick porteranno a tragiche conseguenze.


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