I PICARI

I PICARI

Regia di

Mario Monicelli

Anno

1987

Genere

Commedia

Categoria

Cinema


sinossi

Uno dei più grandi narratori del cinema italiano si catapulta nella Spagna del Cinquecento per trascinarci in un dedalo di avventure irresistibili.

Un cast sontuoso, una ricostruzione storica che unisce rigore e fantasia, per ricordarci che il cinema è una sublime arte vagabonda.

Tornando dopo L’armata Brancaleone ai sapori di un lontano passato riletto attraverso un prisma al tempo stesso fedele e traditore, Mario Monicelli si conferma, dall’alto dei suoi 70 anni passati, un regista giovane. A differenza di alcuni colleghi che contribuirono a fare grande la commedia italiana, Monicelli ha continuato, per nostra fortuna, a praticare con gusto l’arte della narrazione, nutrendosi di progetti ambiziosi, dal respiro internazionale. Qui chiama a raccolta un cast sontuoso e si cimenta con due classici picareschi della letteratura spagnola del XVI secolo, per il puro piacere di risvegliare il nostro bisogno di libertà avventurosa, burlesca, istintiva, talvolta crudele. E nonostante il regista non si sogni affatto di propinarci una lezione, la cura della ricostruzione fa impallidire molti film che si pretendono specchio fedele della verità ma che finiscono per girare a vuoto. I picari è un concentrato di peripezie che non perde mai la bussola. Lucio Dalla e Mauro Malavasi impreziosiscono l’opera con le loro musiche.

Spagna, sul finire del XVI secolo. Due truffatori si trovano a dividere lo stesso galeone, da prigionieri. Presto troveranno il modo di abbandonarlo per lanciarsi in una ridda di avventure imprevedibili e incontrare un caravanserraglio di personaggi affascinanti e improbabili. All’orizzonte incombe sempre lo spettro del patibolo, ma finché c’è vita…

Uno dei più grandi narratori del cinema italiano si catapulta nella Spagna del Cinquecento per trascinarci in un dedalo di avventure irresistibili.

Un cast sontuoso, una ricostruzione storica che unisce rigore e fantasia, per ricordarci che il cinema è una sublime arte vagabonda.

Tornando dopo L’armata Brancaleone ai sapori di un lontano passato riletto attraverso un prisma al tempo stesso fedele e traditore, Mario Monicelli si conferma, dall’alto dei suoi 70 anni passati, un regista giovane. A differenza di alcuni colleghi che contribuirono a fare grande la commedia italiana, Monicelli ha continuato, per nostra fortuna, a praticare con gusto l’arte della narrazione, nutrendosi di progetti ambiziosi, dal respiro internazionale. Qui chiama a raccolta un cast sontuoso e si cimenta con due classici picareschi della letteratura spagnola del XVI secolo, per il puro piacere di risvegliare il nostro bisogno di libertà avventurosa, burlesca, istintiva, talvolta crudele. E nonostante il regista non si sogni affatto di propinarci una lezione, la cura della ricostruzione fa impallidire molti film che si pretendono specchio fedele della verità ma che finiscono per girare a vuoto. I picari è un concentrato di peripezie che non perde mai la bussola. Lucio Dalla e Mauro Malavasi impreziosiscono l’opera con le loro musiche.

Spagna, sul finire del XVI secolo. Due truffatori si trovano a dividere lo stesso galeone, da prigionieri. Presto troveranno il modo di abbandonarlo per lanciarsi in una ridda di avventure imprevedibili e incontrare un caravanserraglio di personaggi affascinanti e improbabili. All’orizzonte incombe sempre lo spettro del patibolo, ma finché c’è vita…


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