Il PAP’OCCHIO

Il PAP’OCCHIO

Regia di

Renzo Arbore

Anno

1990

Genere

Commedia

Categoria

Cinema


sinossi

Una banda di comici straordinari al servizio di una delle follie cinematografiche più anarchiche e surreali mai prodotte in Italia

Film storico, irripetibile, sorprendentemente contemporaneo

“Film irripetibile, a suo modo storico” (Marco Giusti), Il pap’occhio porta al cinema la banda fracassona e surreale che Renzo Arbore aveva raccolto e fatto trionfare in tv con la trasmissione “L’altra domenica”. Un caravanserraglio di personaggi di culto, che hanno cambiato il volto della comicità dell’italiana: Mario Marenco, le sorelle Bandiera, Andy Luotto… e soprattutto Roberto Benigni, protagonista di un geniale monologo sulla Fine del Mondo. Con la partecipazione straordinaria di Isabella Rossellini e Martin Scorsese. Infarcito di citazioni traditrici, da Fellini a Chaplin, da Hitchcock ai fratelli Marx. Cosparso di allusioni senza peli sulla lingua alla politica. Talmente illuminato dalle Sacre Scritture da poter permettersi le forme più svariate di presa in giro (non mancarono le accuse di blasfemia e le noie censorie). Il pap’occhio è il contrario del film coeso ed equilibrato. Sfilacciato e anarchico per partito preso, è il documento irresistibile di un’epoca lontana che per molti versi ci appare straordinariamente contemporanea.  

Papa Giovanni Paolo II ingaggia Renzo Arbore per fargli condurre la nascente tv di stato vaticana. Nonostante i tentativi di sabotaggio perpetrati da un infido cardinale, l’impresa va in porto, ma certe scelte editoriali non propriamente ortodosse suscitano grave scandalo. Ci pensa il Padreterno, irrompendo negli studi a bordo di una Fiat Panda.

Una banda di comici straordinari al servizio di una delle follie cinematografiche più anarchiche e surreali mai prodotte in Italia

Film storico, irripetibile, sorprendentemente contemporaneo

“Film irripetibile, a suo modo storico” (Marco Giusti), Il pap’occhio porta al cinema la banda fracassona e surreale che Renzo Arbore aveva raccolto e fatto trionfare in tv con la trasmissione “L’altra domenica”. Un caravanserraglio di personaggi di culto, che hanno cambiato il volto della comicità dell’italiana: Mario Marenco, le sorelle Bandiera, Andy Luotto… e soprattutto Roberto Benigni, protagonista di un geniale monologo sulla Fine del Mondo. Con la partecipazione straordinaria di Isabella Rossellini e Martin Scorsese. Infarcito di citazioni traditrici, da Fellini a Chaplin, da Hitchcock ai fratelli Marx. Cosparso di allusioni senza peli sulla lingua alla politica. Talmente illuminato dalle Sacre Scritture da poter permettersi le forme più svariate di presa in giro (non mancarono le accuse di blasfemia e le noie censorie). Il pap’occhio è il contrario del film coeso ed equilibrato. Sfilacciato e anarchico per partito preso, è il documento irresistibile di un’epoca lontana che per molti versi ci appare straordinariamente contemporanea.  

Papa Giovanni Paolo II ingaggia Renzo Arbore per fargli condurre la nascente tv di stato vaticana. Nonostante i tentativi di sabotaggio perpetrati da un infido cardinale, l’impresa va in porto, ma certe scelte editoriali non propriamente ortodosse suscitano grave scandalo. Ci pensa il Padreterno, irrompendo negli studi a bordo di una Fiat Panda.


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