IL POLIZIOTTO DELLA BRIGATA CRIMINALE

IL POLIZIOTTO DELLA BRIGATA CRIMINALE

Regia di

Henri Verneuil

Anno

1975

Genere

Poliziesco

Categoria

Cinema


sinossi

Jean-Paul Belmondo, per la prima volta nei panni di un poliziotto dalla tempra acrobatica

Un film adrenalinico segnato da azioni spettacolari e memorabili

La prima volta nei panni dello sbirro per Jean-Paul Belmondo, fino a quel momento più abituato ad agire dall’altra parte della barricata. Questo film, scritto e diretto dal fedele e solidissimo Henri Verneuil, è cucito alla perfezione sul suo carisma divistico. Per assicurare alla giustizia un serial killer con turbe sessuali irrisolte, il suo commissario si affida spesso e volentieri a un atletismo di stampo acrobatico. Ne scaturiscono momenti d’azione memorabili: un inseguimento sui tetti con Parigi sullo sfondo; un altro inseguimento su altri tipi di tetti, vale a dire i vagoni di una metropolitana in corsa sostenuta; e un viaggetto appeso a un cavo che scende da un elicottero per avere modo di fare irruzione da una finestra. Belmondo non si affida agli stuntmen e, nell’ultima scena appena menzionata, tiene anche in mano la macchina da presa per filmare le proprie soggettive. Il pubblico accorre, per ottimi motivi.  

Il commissario Letelleier indaga su un criminale che tormenta le donne al telefono prima di assassinarle. L’elenco delle vittime si allunga, il maniaco riesce ogni volta a sfuggire. Finché perde un occhio di vetro. Un indizio che il commissario metterà a buon frutto.  

Jean-Paul Belmondo, per la prima volta nei panni di un poliziotto dalla tempra acrobatica

Un film adrenalinico segnato da azioni spettacolari e memorabili

La prima volta nei panni dello sbirro per Jean-Paul Belmondo, fino a quel momento più abituato ad agire dall’altra parte della barricata. Questo film, scritto e diretto dal fedele e solidissimo Henri Verneuil, è cucito alla perfezione sul suo carisma divistico. Per assicurare alla giustizia un serial killer con turbe sessuali irrisolte, il suo commissario si affida spesso e volentieri a un atletismo di stampo acrobatico. Ne scaturiscono momenti d’azione memorabili: un inseguimento sui tetti con Parigi sullo sfondo; un altro inseguimento su altri tipi di tetti, vale a dire i vagoni di una metropolitana in corsa sostenuta; e un viaggetto appeso a un cavo che scende da un elicottero per avere modo di fare irruzione da una finestra. Belmondo non si affida agli stuntmen e, nell’ultima scena appena menzionata, tiene anche in mano la macchina da presa per filmare le proprie soggettive. Il pubblico accorre, per ottimi motivi.  

Il commissario Letelleier indaga su un criminale che tormenta le donne al telefono prima di assassinarle. L’elenco delle vittime si allunga, il maniaco riesce ogni volta a sfuggire. Finché perde un occhio di vetro. Un indizio che il commissario metterà a buon frutto.  


IL POLIZIOTTO DELLA BRIGATA CRIMINALE