IL TEMPO SI È FERMATO

IL TEMPO SI È FERMATO

Regia di

Ermanno Olmi

Anno

1958

Genere

Drammatico

Categoria

Cinema


sinossi

L’esordio nel lungometraggio di Ermanno Olmi è un piccolo gioiello di osservazione umana

Nel maestoso scenario montano dell’Adamello, una storia di amicizia al tempo stesso intima e universale

Al suo primo lungometraggio, dopo una produzione di documentari tra le più interessanti nel panorama italiano, Ermanno Ormi dimostra una sensibilità registica sopraffina. Girato in condizioni di estrema difficoltà ad alta quota con due attori non professionisti, Il tempo si è fermato è un film di sguardi, gesti, parole e silenzi apparentemente banali che rivelano appieno l’originale grandezza di Olmi, capace di scavare nell’umanità complessa dei personaggi per restituircela con una naturalezza rara. È un racconto di scoperta reciproca, che porta due estranei a sviluppare un rapporto che in parte è di amicizia e in parte richiama una sorta di relazione tra padre e figlio. La natura maestosa e crudele non è un semplice sfondo, ma una protagonista irrinunciabile del mondo al tempo stesso intimo e universale in cui Olmi ci accompagna. Un cinema capace di variazioni di tono sottili, di rigore formale e improvvisazione, di tocchi comici e di sussulti drammatici, di tensione morale e disarmante simpatia umana.

Natale e Roberto si trovano a condividere la stessa baracca a 2500 metri di altitudine sull’Adamello per fare i guardiani a una diga in costruzione nel periodo invernale. Il rapporto tra i due all’inizio è contraddistinto da una diffidenza acuita dalla diversità di età, di cultura, di estrazione sociale, di temperamento. Ma nella solitudine della montagna nascerà un’amicizia.

L’esordio nel lungometraggio di Ermanno Olmi è un piccolo gioiello di osservazione umana

Nel maestoso scenario montano dell’Adamello, una storia di amicizia al tempo stesso intima e universale

Al suo primo lungometraggio, dopo una produzione di documentari tra le più interessanti nel panorama italiano, Ermanno Ormi dimostra una sensibilità registica sopraffina. Girato in condizioni di estrema difficoltà ad alta quota con due attori non professionisti, Il tempo si è fermato è un film di sguardi, gesti, parole e silenzi apparentemente banali che rivelano appieno l’originale grandezza di Olmi, capace di scavare nell’umanità complessa dei personaggi per restituircela con una naturalezza rara. È un racconto di scoperta reciproca, che porta due estranei a sviluppare un rapporto che in parte è di amicizia e in parte richiama una sorta di relazione tra padre e figlio. La natura maestosa e crudele non è un semplice sfondo, ma una protagonista irrinunciabile del mondo al tempo stesso intimo e universale in cui Olmi ci accompagna. Un cinema capace di variazioni di tono sottili, di rigore formale e improvvisazione, di tocchi comici e di sussulti drammatici, di tensione morale e disarmante simpatia umana.

Natale e Roberto si trovano a condividere la stessa baracca a 2500 metri di altitudine sull’Adamello per fare i guardiani a una diga in costruzione nel periodo invernale. Il rapporto tra i due all’inizio è contraddistinto da una diffidenza acuita dalla diversità di età, di cultura, di estrazione sociale, di temperamento. Ma nella solitudine della montagna nascerà un’amicizia.


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