LUNA DI MIELE IN TRE

LUNA DI MIELE IN TRE

Regia di

Carlo Vanzina

Anno

1976

Genere

Commedia

Categoria

Cinema


sinossi

L’incisivo esordio dei fratelli Vanzina, gli uomini che cambieranno i connotati al cinema comico italiano

Si tratta della regia d’esordio di Carlo Vanzina, coadiuvato alla sceneggiatura dal fratello Enrico. In breve, la coppia che segnerà la commedia popolare italiana a venire con una produzione regolare di titoli riempi-sala impressionante. Non siamo ancora a quel peculiare genere italiano che passa sotto il nome di “cinepanettone”, anche se la trasferta nel paradiso vacanziero sarà uno dei suoi tratti distintivi. Siamo piuttosto nel solco di una commedia perfettamente oliata, dalla battuta facile e incisiva, con belle donne attorno. I Vanzina cominciano comunque a impostare un cinema di presa immediata per allietare una nuova tipologia di pubblico. In un certo senso, siamo davanti a una buona anticipazione di certi fasti della comicità anni ’80. La quale, piaccia o non piaccia, è comunque un classico. Il film si affida all’estro di Renato Pozzetto e, in misura minore, di Cochi Ponzoni, vale a dire la coppia che con la sua comicità surreale aveva portato una ventata d’inventiva nella televisione italiana. Della partita è anche Massimo Boldi, che del “cinepanettone” sarà uno degli indiscussi imperatori.  

Un cameriere mette incinta la sua ragazza ed è costretto a sposarsi. Ma vince anche una vacanza in Giamaica in un concorso indetto dalla rivista per soli uomini “Playmen”: il premio prevede anche la compagnia di una delle modelle che si mostrano generosamente sul giornaletto. Il vincitore penserà bene di far coincidere le due cose, portando la novella sposa in viaggio di nozze sull’isola caraibica.

L’incisivo esordio dei fratelli Vanzina, gli uomini che cambieranno i connotati al cinema comico italiano

Si tratta della regia d’esordio di Carlo Vanzina, coadiuvato alla sceneggiatura dal fratello Enrico. In breve, la coppia che segnerà la commedia popolare italiana a venire con una produzione regolare di titoli riempi-sala impressionante. Non siamo ancora a quel peculiare genere italiano che passa sotto il nome di “cinepanettone”, anche se la trasferta nel paradiso vacanziero sarà uno dei suoi tratti distintivi. Siamo piuttosto nel solco di una commedia perfettamente oliata, dalla battuta facile e incisiva, con belle donne attorno. I Vanzina cominciano comunque a impostare un cinema di presa immediata per allietare una nuova tipologia di pubblico. In un certo senso, siamo davanti a una buona anticipazione di certi fasti della comicità anni ’80. La quale, piaccia o non piaccia, è comunque un classico. Il film si affida all’estro di Renato Pozzetto e, in misura minore, di Cochi Ponzoni, vale a dire la coppia che con la sua comicità surreale aveva portato una ventata d’inventiva nella televisione italiana. Della partita è anche Massimo Boldi, che del “cinepanettone” sarà uno degli indiscussi imperatori.  

Un cameriere mette incinta la sua ragazza ed è costretto a sposarsi. Ma vince anche una vacanza in Giamaica in un concorso indetto dalla rivista per soli uomini “Playmen”: il premio prevede anche la compagnia di una delle modelle che si mostrano generosamente sul giornaletto. Il vincitore penserà bene di far coincidere le due cose, portando la novella sposa in viaggio di nozze sull’isola caraibica.


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