MEZZANOTTE D’AMORE

MEZZANOTTE D’AMORE

Regia di

Ettore Maria Fizzarotti

Anno

1970

Genere

Commedia, Musicale

Categoria

Cinema


sinossi

Le gioie e i dolori del matrimonio con la magnifica coppia Al Bano – Romina Power.

Canzoni, amori e risate in un grande classico del musicarello italiano.

Sequel meritato di Il suo nome è Donna Rosa, si muove attorno a matrimoni che sembrano inizialmente destinati a inattaccabile felicità e presto si lasciano travolgere dagli imprevisti e dai sospetti gelosi. Trattandosi in fin dei conti di una commedia, le cose infine si aggiustano, attraversando la giusta dose di equivoci spassosi e di grattacapi sentimentali. Come spesso accade nei musicarelli, si ondeggia tra le vicende tormentate del cuore (affidate prevalentemente ad Al Bano e Romina) e la leggerezza comica (con un bel cast che annovera Bice Valori, Paolo Panelli, Nino Taranto, Lino Banfi, Enzo Cannavale). Al Bano primeggia nelle esibizioni canore (anche prese dalla tradizione napoletana), che punteggiano le tappe del suo percorso: l’addio al celibato, la festa di Natale, lo strazio di sentirsi tradito, l’estasi della riconciliazione. Tutto sembra a questo punto destinato a un lieto fine cristallizzato nell’eternità. E infatti, il trio Al Bano – Romina – Fizzarotti compirà nella tappa successiva un salto carpiato all’indietro per incontrare Franz Schubert in Angeli senza paradiso.

Il barcaiolo napoletano Andrea e Rosetta si sposano. Anche il padre di lei convola a nozze, con la contessa Donna Rosa. Tutti la credevano vedova, finché torna a farsi vivo il primo marito, che si era fatto lungamente di nebbia per sfuggire ai creditori. Anche tra i giovani piccioncini le cose prendono una piega spiacevole: Andrea teme che l’amata abbia una tresca con il figlio della contessa.

Le gioie e i dolori del matrimonio con la magnifica coppia Al Bano – Romina Power.

Canzoni, amori e risate in un grande classico del musicarello italiano.

Sequel meritato di Il suo nome è Donna Rosa, si muove attorno a matrimoni che sembrano inizialmente destinati a inattaccabile felicità e presto si lasciano travolgere dagli imprevisti e dai sospetti gelosi. Trattandosi in fin dei conti di una commedia, le cose infine si aggiustano, attraversando la giusta dose di equivoci spassosi e di grattacapi sentimentali. Come spesso accade nei musicarelli, si ondeggia tra le vicende tormentate del cuore (affidate prevalentemente ad Al Bano e Romina) e la leggerezza comica (con un bel cast che annovera Bice Valori, Paolo Panelli, Nino Taranto, Lino Banfi, Enzo Cannavale). Al Bano primeggia nelle esibizioni canore (anche prese dalla tradizione napoletana), che punteggiano le tappe del suo percorso: l’addio al celibato, la festa di Natale, lo strazio di sentirsi tradito, l’estasi della riconciliazione. Tutto sembra a questo punto destinato a un lieto fine cristallizzato nell’eternità. E infatti, il trio Al Bano – Romina – Fizzarotti compirà nella tappa successiva un salto carpiato all’indietro per incontrare Franz Schubert in Angeli senza paradiso.

Il barcaiolo napoletano Andrea e Rosetta si sposano. Anche il padre di lei convola a nozze, con la contessa Donna Rosa. Tutti la credevano vedova, finché torna a farsi vivo il primo marito, che si era fatto lungamente di nebbia per sfuggire ai creditori. Anche tra i giovani piccioncini le cose prendono una piega spiacevole: Andrea teme che l’amata abbia una tresca con il figlio della contessa.


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