Un duello di bravura irresistibile tra due mattatori della comicità italiana.
La Traviata cantata da Sordi è un pezzo d’antologia.
I due mattatori di questa commedia a larghi tratti ancora irresistibile si sfidano cesellando caratteri di eccezionale fattura. Alberto Sordi, sempre al meglio quando deve vestire i panni di personaggi non del tutto cristallini, va a nozze nel ruolo dello scansafatiche egocentrico, un po’ furbastro, ma pronto a infervorarsi per la difesa a spada tratta delle proprie ambizioni. Aldo Fabrizi è invece il macellaio tutta concretezza e buon senso, divorato da un eterno brontolio ma dal cuore di panna quando si tratta del bene della figlia. Il film è in gran parte costruito sulle schermaglie tra i due, ed è un duello tra campioni a colpi di mosse magistrali, reso possibile da una fluida sceneggiatura che ha tra i firmatari Ettore Scola e Ruggero Maccari. Gran finale a teatro, dove Sordi si esibirà nella Traviata con barbetta posticcia, inorridendo i puristi ma lasciando suocero e famiglia con l’impressione di avere un talento in casa. Non è ancora “commedia all’italiana”, ma è pieno titolo commedia italiana da divorare con gusto.
Rodolfo vive alle spalle del suocero macellaio e trascorre le giornate studiando canto con un maestro di musica spiantato. Quando il padre della sposa gli presenta l’ultimatum, il sedicente artista è costretto a dimostrare il proprio talento cantano La Traviata nel teatro cittadino. I melomani non apprezzano un granché, ma la famiglia è persuasa di avere assistito al primo passo di una carriera folgorante.