MI PERMETTE BABBO!

MI PERMETTE BABBO!

Regia di

Mario Bonnard

Anno

1956

Genere

Commedia

Categoria

Cinema


sinossi

Un duello di bravura irresistibile tra due mattatori della comicità italiana.

La Traviata cantata da Sordi è un pezzo d’antologia.

I due mattatori di questa commedia a larghi tratti ancora irresistibile si sfidano cesellando caratteri di eccezionale fattura. Alberto Sordi, sempre al meglio quando deve vestire i panni di personaggi non del tutto cristallini, va a nozze nel ruolo dello scansafatiche egocentrico, un po’ furbastro, ma pronto a infervorarsi per la difesa a spada tratta delle proprie ambizioni. Aldo Fabrizi è invece il macellaio tutta concretezza e buon senso, divorato da un eterno brontolio ma dal cuore di panna quando si tratta del bene della figlia. Il film è in gran parte costruito sulle schermaglie tra i due, ed è un duello tra campioni a colpi di mosse magistrali, reso possibile da una fluida sceneggiatura che ha tra i firmatari Ettore Scola e Ruggero Maccari. Gran finale a teatro, dove Sordi si esibirà nella Traviata con barbetta posticcia, inorridendo i puristi ma lasciando suocero e famiglia con l’impressione di avere un talento in casa. Non è ancora “commedia all’italiana”, ma è pieno titolo commedia italiana da divorare con gusto.

Rodolfo vive alle spalle del suocero macellaio e trascorre le giornate studiando canto con un maestro di musica spiantato. Quando il padre della sposa gli presenta l’ultimatum, il sedicente artista è costretto a dimostrare il proprio talento cantano La Traviata nel teatro cittadino. I melomani non apprezzano un granché, ma la famiglia è persuasa di avere assistito al primo passo di una carriera folgorante.

Un duello di bravura irresistibile tra due mattatori della comicità italiana.

La Traviata cantata da Sordi è un pezzo d’antologia.

I due mattatori di questa commedia a larghi tratti ancora irresistibile si sfidano cesellando caratteri di eccezionale fattura. Alberto Sordi, sempre al meglio quando deve vestire i panni di personaggi non del tutto cristallini, va a nozze nel ruolo dello scansafatiche egocentrico, un po’ furbastro, ma pronto a infervorarsi per la difesa a spada tratta delle proprie ambizioni. Aldo Fabrizi è invece il macellaio tutta concretezza e buon senso, divorato da un eterno brontolio ma dal cuore di panna quando si tratta del bene della figlia. Il film è in gran parte costruito sulle schermaglie tra i due, ed è un duello tra campioni a colpi di mosse magistrali, reso possibile da una fluida sceneggiatura che ha tra i firmatari Ettore Scola e Ruggero Maccari. Gran finale a teatro, dove Sordi si esibirà nella Traviata con barbetta posticcia, inorridendo i puristi ma lasciando suocero e famiglia con l’impressione di avere un talento in casa. Non è ancora “commedia all’italiana”, ma è pieno titolo commedia italiana da divorare con gusto.

Rodolfo vive alle spalle del suocero macellaio e trascorre le giornate studiando canto con un maestro di musica spiantato. Quando il padre della sposa gli presenta l’ultimatum, il sedicente artista è costretto a dimostrare il proprio talento cantano La Traviata nel teatro cittadino. I melomani non apprezzano un granché, ma la famiglia è persuasa di avere assistito al primo passo di una carriera folgorante.


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