NON STUZZICATE LA ZANZARA

NON STUZZICATE LA ZANZARA

Regia di

Lina Wertmüller

Anno

1965

Genere

Musicale

Categoria

Cinema


sinossi

Lina Wertmüller e Rita Pavone in una nuova scatenata scorribanda

Tra Beatles e musical classico, una giostra virtuosistica di canzoni, balli e colori

Dopo il successo e le innovazioni di Rita la zanzara, l’accoppiata Wertmüller – Pavone si lancia in un sequel che alza la posta in gioca. Non stuzzicate la zanzara è una scorribanda scatenata che ci porta nel film pop alla Beatles, nel musical americano classico, nel surrealismo onirico, nell’avanspettacolo, nell’optical, nel liberty… Ricchissime anche le suggestioni sonoro: il beat e il rock, certo, ma anche il charleston, il samba, il tango, il terzetto d’archi… Rispetto al primo episodio, la narrazione ne emerge giocoforza più frammentata, ma è proprio nella capacità di giostrare con fresca disinvoltura una tale fusione di piani espressivi che il film dimostra la propria eccellenza e si staglia come oggetto unico nel panorama italiano. Un gioco da virtuosi spassoso come pochi.

Rita e il suo professore si sono innamorati e fuggono dal collegio. Lei vuole partire per Londra, lui vorrebbe ufficializzare la loro relazione. Il disaccordo che ne scaturisce riporta la ragazza a casa del padre, il severo direttore dell’Accademia delle guardie svizzere. La riconciliazione generale avverrà in occasione di un grande spettacolo sui monti di Sestriere.

Lina Wertmüller e Rita Pavone in una nuova scatenata scorribanda

Tra Beatles e musical classico, una giostra virtuosistica di canzoni, balli e colori

Dopo il successo e le innovazioni di Rita la zanzara, l’accoppiata Wertmüller – Pavone si lancia in un sequel che alza la posta in gioca. Non stuzzicate la zanzara è una scorribanda scatenata che ci porta nel film pop alla Beatles, nel musical americano classico, nel surrealismo onirico, nell’avanspettacolo, nell’optical, nel liberty… Ricchissime anche le suggestioni sonoro: il beat e il rock, certo, ma anche il charleston, il samba, il tango, il terzetto d’archi… Rispetto al primo episodio, la narrazione ne emerge giocoforza più frammentata, ma è proprio nella capacità di giostrare con fresca disinvoltura una tale fusione di piani espressivi che il film dimostra la propria eccellenza e si staglia come oggetto unico nel panorama italiano. Un gioco da virtuosi spassoso come pochi.

Rita e il suo professore si sono innamorati e fuggono dal collegio. Lei vuole partire per Londra, lui vorrebbe ufficializzare la loro relazione. Il disaccordo che ne scaturisce riporta la ragazza a casa del padre, il severo direttore dell’Accademia delle guardie svizzere. La riconciliazione generale avverrà in occasione di un grande spettacolo sui monti di Sestriere.


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