SHOCK

SHOCK

Regia di

Mario Bava

Anno

1977

Genere

Horror

Categoria

Cinema


sinossi

Il grande maestro dell’horror internazionale nel suo ultimo racconto del terrore

Con Bava, è un piacere anche morire di paura

Il padre fondatore dell’horror italiano ha continuato imperterrito a incantare e terrorizzare fino all’ultimo. Shock, realizzato con l’aiuto del figlio Lamberto, è l’ennesima conferma di un talento che afferra il terrore per le orecchie e lo soggioga al suo inconfondibile stile. In gioco, qui, ci sono alcuni temi che il genere ha frequentato spesso e volentieri: la casa infestata, la psiche distorta, la famiglia sull’orlo del precipizio, il fantasma assetato di vendetta, un muro di mattoni che nasconde una maledizione, un bambino terribile… Già sentito altrove? Certo, ma mai visto così. Anche quando, come in questo caso, Bava sembra raffreddare gli estremi più lampanti della sua ebrezza visionaria, il risultato è di chirurgica efficacia. Con lui, è un piacere anche morire di spavento. Daria Nicolodi, reduce dai grandi successi con Dario Argento, ci dà con questo film una delle sue prove migliori.

Dopo il suicidio del primo marito, Dora torna a vivere con il suo nuovo uomo e il piccolo figlio nella villa di campagna che aveva abbandonato dopo la tragedia. Ma una presenza oscura sembra impossessarsi del bambino e sconvolgere la vita della nuova coppia. C’è un terribile segreto acquattato dietro a una parete e nei meandri di una mente malata.

Il grande maestro dell’horror internazionale nel suo ultimo racconto del terrore

Con Bava, è un piacere anche morire di paura

Il padre fondatore dell’horror italiano ha continuato imperterrito a incantare e terrorizzare fino all’ultimo. Shock, realizzato con l’aiuto del figlio Lamberto, è l’ennesima conferma di un talento che afferra il terrore per le orecchie e lo soggioga al suo inconfondibile stile. In gioco, qui, ci sono alcuni temi che il genere ha frequentato spesso e volentieri: la casa infestata, la psiche distorta, la famiglia sull’orlo del precipizio, il fantasma assetato di vendetta, un muro di mattoni che nasconde una maledizione, un bambino terribile… Già sentito altrove? Certo, ma mai visto così. Anche quando, come in questo caso, Bava sembra raffreddare gli estremi più lampanti della sua ebrezza visionaria, il risultato è di chirurgica efficacia. Con lui, è un piacere anche morire di spavento. Daria Nicolodi, reduce dai grandi successi con Dario Argento, ci dà con questo film una delle sue prove migliori.

Dopo il suicidio del primo marito, Dora torna a vivere con il suo nuovo uomo e il piccolo figlio nella villa di campagna che aveva abbandonato dopo la tragedia. Ma una presenza oscura sembra impossessarsi del bambino e sconvolgere la vita della nuova coppia. C’è un terribile segreto acquattato dietro a una parete e nei meandri di una mente malata.


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