STORIA DI FIFA E DI COLTELLO

STORIA DI FIFA E DI COLTELLO

Regia di

Mario Amendola

Anno

1972

Genere

Commedia

Categoria

Cinema


sinossi

Franco e Ciccio portano la loro comicità immortale tra le faide di borgata di inizio Novecento, cantando in romanesco con Lando Fiorini

Al tempo stesso sequel apocrifo e parodia di Er Più con Adriano Celentano, per molti è meglio dell’originale

A metà strada tra la parodia e il sequel apocrifo di Er Più: Storia d’amore e di coltello, dove Adriano Celentano interpretava il beniamino popolare della malavita borgatara romana. Nelle mani di Franco e Ciccio, le faide violente e gli amori sanguigni di inizio Novecento diventano pimpante farsa degli equivoci. Anche Franco, come il suo predecessore interpretato da Celentano e incorniciato sulla parete degli adoranti congiunti, è un “uomo di lama”: nel senso che fa l’arrotino a Cefalù. Suo malgrado, si ritrova a raccogliere la complicata eredità da boss del quartiere capitolino. A chi gli fa osservare “Tu sei il delfino”, risponde: “Non sono nemmeno un merluzzo”. Con una svisata da cinema fantastico, quando Franco indossa la bombetta del guappo defunto la sua congenita codardia lascia posto a una sicumera da supereroe di borgata. Peccato per lui che la magia sia a corrente alternata. In molti lo considerano migliore dell’originale celentaniano. È anche l’occasione per sentire Franco e Ciccio stornellare in romanesco, accanto al grande cantastorie Lando Fiorini.

Franco, arrotino di Cefalù trasferitosi a Roma, si trova suo malgrado a sostituire il mitico Er Più, “il capo” del quartiere Borgo morto ammazzato per mano del Cinese. Peccato che sia decisamente un fifone. Il magico copricapo del suo predecessore gli consente qualche smargiassata, ma la pacchia per lui non regge a lungo. Franco è costretto a fuggire, lasciando senza rimorsi il campo libero.

Franco e Ciccio portano la loro comicità immortale tra le faide di borgata di inizio Novecento, cantando in romanesco con Lando Fiorini

Al tempo stesso sequel apocrifo e parodia di Er Più con Adriano Celentano, per molti è meglio dell’originale

A metà strada tra la parodia e il sequel apocrifo di Er Più: Storia d’amore e di coltello, dove Adriano Celentano interpretava il beniamino popolare della malavita borgatara romana. Nelle mani di Franco e Ciccio, le faide violente e gli amori sanguigni di inizio Novecento diventano pimpante farsa degli equivoci. Anche Franco, come il suo predecessore interpretato da Celentano e incorniciato sulla parete degli adoranti congiunti, è un “uomo di lama”: nel senso che fa l’arrotino a Cefalù. Suo malgrado, si ritrova a raccogliere la complicata eredità da boss del quartiere capitolino. A chi gli fa osservare “Tu sei il delfino”, risponde: “Non sono nemmeno un merluzzo”. Con una svisata da cinema fantastico, quando Franco indossa la bombetta del guappo defunto la sua congenita codardia lascia posto a una sicumera da supereroe di borgata. Peccato per lui che la magia sia a corrente alternata. In molti lo considerano migliore dell’originale celentaniano. È anche l’occasione per sentire Franco e Ciccio stornellare in romanesco, accanto al grande cantastorie Lando Fiorini.

Franco, arrotino di Cefalù trasferitosi a Roma, si trova suo malgrado a sostituire il mitico Er Più, “il capo” del quartiere Borgo morto ammazzato per mano del Cinese. Peccato che sia decisamente un fifone. Il magico copricapo del suo predecessore gli consente qualche smargiassata, ma la pacchia per lui non regge a lungo. Franco è costretto a fuggire, lasciando senza rimorsi il campo libero.


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