STURMTRUPPEN

STURMTRUPPEN

Regia di

Salvatore Samperi

Anno

1976

Genere

Commedia

Categoria

Cinema


sinossi

Dal celebre fumetto di Bonvi, un’esplosione anarchica di gag nella più assurda delle guerre

Basato sulle celebri strisce di Bonvi, con la sceneggiatura di Renato Pozzetto e Cochi Ponzoni, Sturmtruppen è una degli incontri più riusciti tra cinema e fumetto. Col suo andamento a episodi fulminanti che si coagulano infine in un tutto di grande coerenza, il film si carica di uno spirito anarchico che fa esplodere l’assurdità della guerra. Il ghigno della risata si intreccia costantemente a quello della morte. Cochi e Renato primeggiano anche tra gli interpreti, ben assecondati da una schiera di comici in gran forma (Teo Teocoli, Lino Toffolo, Massimo Boldi…). Senza tralasciare una Corinne Cléry reduce dal torrido Histoire d’O, una presenza fatta apposta per far perdere la testa a tanti commilitoni. La canzone omonima, scritta da Enzo Jannacci, è diventata una sorta di inno da osteria universale.

Uno scombinato reparto della Wehrmacht, guidato da generali deviati e sergenti sadici, combatte una stupida guerra.  Si unisce alle truppe un Milite Ignoto di bianco vestito che si mette a predicare la pace. Lo metterà a tacere il Papa con un’ostia avvelenata.

Dal celebre fumetto di Bonvi, un’esplosione anarchica di gag nella più assurda delle guerre

Basato sulle celebri strisce di Bonvi, con la sceneggiatura di Renato Pozzetto e Cochi Ponzoni, Sturmtruppen è una degli incontri più riusciti tra cinema e fumetto. Col suo andamento a episodi fulminanti che si coagulano infine in un tutto di grande coerenza, il film si carica di uno spirito anarchico che fa esplodere l’assurdità della guerra. Il ghigno della risata si intreccia costantemente a quello della morte. Cochi e Renato primeggiano anche tra gli interpreti, ben assecondati da una schiera di comici in gran forma (Teo Teocoli, Lino Toffolo, Massimo Boldi…). Senza tralasciare una Corinne Cléry reduce dal torrido Histoire d’O, una presenza fatta apposta per far perdere la testa a tanti commilitoni. La canzone omonima, scritta da Enzo Jannacci, è diventata una sorta di inno da osteria universale.

Uno scombinato reparto della Wehrmacht, guidato da generali deviati e sergenti sadici, combatte una stupida guerra.  Si unisce alle truppe un Milite Ignoto di bianco vestito che si mette a predicare la pace. Lo metterà a tacere il Papa con un’ostia avvelenata.


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