TE STO ASPETTANNO

TE STO ASPETTANNO

Regia di

Armando Fizzarotti

Anno

1956

Genere

Drammatico, Musicale

Categoria

Cinema


sinossi

Un melodramma che affonda le radici nella sentimento popolare napoletano più puro

Protagonista d’eccezione Maria Paris, regina della canzone melodica partenopea

Come recita la canzone omonima al film, portata solo pochi anni prima al successo da Claudio Villa, la strada può anche essere lunga, ma se esiste un destino la persona amata finirà tra le tue braccia. Il tono è lo stesso che contraddistingue il film, malinconico e accorato. Siamo nel territorio del melodramma popolare fortemente radicato nel peculiare humus partenopeo, dove il sentimento contrastato si unisce al bisogno impellente di cantare. Napoletano e autore di film che fanno di Napoli il loro centro propulsore è Armando Fizzarrotti (nota curiosa ma forse non casuale: suo figlio Ettore Maria sarà il principale fautore del musicarello italiano, a proposito di connubio tra intrighi d’amore e melodia). Ma soprattutto il cuore e le corde vocali pulsanti della città passano attraverso la figura di Maria Paris, una delle regine della canzone partenopea, incoronata l’anno prima vincitrice dell’allora influentissimo Festival della canzone napoletana. Solo poche volte si presterà al cinema, mai con un ruolo così pregnante.

Carlo fa il meccanico e ama Maria. Lei però attira l’attenzione del datore di lavoro del suo fidanzato e infine, malconsigliata, finisce per fidanzarsi con lui. Ma il ribaldo ha già un’altra donna, e per giunta ha avuta da lei un figlio. Carlo e Maria, dopo aver chiarito ogni incomprensione, dovranno cedere all’evidenza: non hanno mai smesso di amarsi, e sono fatti l’uno per l’altra.

Un melodramma che affonda le radici nella sentimento popolare napoletano più puro

Protagonista d’eccezione Maria Paris, regina della canzone melodica partenopea

Come recita la canzone omonima al film, portata solo pochi anni prima al successo da Claudio Villa, la strada può anche essere lunga, ma se esiste un destino la persona amata finirà tra le tue braccia. Il tono è lo stesso che contraddistingue il film, malinconico e accorato. Siamo nel territorio del melodramma popolare fortemente radicato nel peculiare humus partenopeo, dove il sentimento contrastato si unisce al bisogno impellente di cantare. Napoletano e autore di film che fanno di Napoli il loro centro propulsore è Armando Fizzarrotti (nota curiosa ma forse non casuale: suo figlio Ettore Maria sarà il principale fautore del musicarello italiano, a proposito di connubio tra intrighi d’amore e melodia). Ma soprattutto il cuore e le corde vocali pulsanti della città passano attraverso la figura di Maria Paris, una delle regine della canzone partenopea, incoronata l’anno prima vincitrice dell’allora influentissimo Festival della canzone napoletana. Solo poche volte si presterà al cinema, mai con un ruolo così pregnante.

Carlo fa il meccanico e ama Maria. Lei però attira l’attenzione del datore di lavoro del suo fidanzato e infine, malconsigliata, finisce per fidanzarsi con lui. Ma il ribaldo ha già un’altra donna, e per giunta ha avuta da lei un figlio. Carlo e Maria, dopo aver chiarito ogni incomprensione, dovranno cedere all’evidenza: non hanno mai smesso di amarsi, e sono fatti l’uno per l’altra.


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