UOMINI E LUPI

UOMINI E LUPI

Regia di

Giuseppe De Santis

Anno

1957

Genere

Drammatico

Categoria

Cinema


sinossi

Da uno dei più grandi maestri del neorealismo italiano, un racconto epico e appassionante, tra acuta osservazione sociale, avventura palpitante e passioni d’amore

Silvana Mangano e Yves Montand tra le scabre montagne dell’Abruzzo, dove gli uomini possono essere più pericolosi dei lupi

Tra i maggiori protagonisti del cinema italiano del dopoguerra, Giuseppe De Santis ha sviluppato una personalissima visione del neorealismo capace di unire l’osservazione del reale e la militanza politica in favore degli umili con le cadenze del cinema spettacolare e popolare. Per Uomini e lupi, il regista porta la sua troupe tra le scarne montagne dell’Abruzzo, proprio nell’anno in cui si registrò una nevicata record passata alla storia. L’osservazione sociale precisa e intransigente non si tira indietro davanti alle esigenze dell’azione degna di un western, le vibranti pagine descrittive di un preciso luogo e di una precisa epoca si lasciano travolgere da un assalto di lupi costruito come nei migliori film d’avventura. In quanto agli attori, facciamo nostre le parole del critico Leo Pestelli, che così scrisse all’uscita del film: “Silvana Mangano compone un dolente e gentile ritratto di popolana atteggiata con senso pittorico, Yves Montand alterna felicemente toni spavaldi e commossi”.

In un paese dell’Abruzzo, i pastori temono devono convivere con il terrore che i lupi devastino le greggi. Si presentano due “lupari” (vale a dire due cacciatori professionisti dell’indesiderato animale), allettati dai denari messi in palio dal Comune. Uno ha con sé la famiglia, l’altro è un solitario. I due si rivelano presto rivali non solo sul lavoro, ma anche sul piano sentimentale…

Da uno dei più grandi maestri del neorealismo italiano, un racconto epico e appassionante, tra acuta osservazione sociale, avventura palpitante e passioni d’amore

Silvana Mangano e Yves Montand tra le scabre montagne dell’Abruzzo, dove gli uomini possono essere più pericolosi dei lupi

Tra i maggiori protagonisti del cinema italiano del dopoguerra, Giuseppe De Santis ha sviluppato una personalissima visione del neorealismo capace di unire l’osservazione del reale e la militanza politica in favore degli umili con le cadenze del cinema spettacolare e popolare. Per Uomini e lupi, il regista porta la sua troupe tra le scarne montagne dell’Abruzzo, proprio nell’anno in cui si registrò una nevicata record passata alla storia. L’osservazione sociale precisa e intransigente non si tira indietro davanti alle esigenze dell’azione degna di un western, le vibranti pagine descrittive di un preciso luogo e di una precisa epoca si lasciano travolgere da un assalto di lupi costruito come nei migliori film d’avventura. In quanto agli attori, facciamo nostre le parole del critico Leo Pestelli, che così scrisse all’uscita del film: “Silvana Mangano compone un dolente e gentile ritratto di popolana atteggiata con senso pittorico, Yves Montand alterna felicemente toni spavaldi e commossi”.

In un paese dell’Abruzzo, i pastori temono devono convivere con il terrore che i lupi devastino le greggi. Si presentano due “lupari” (vale a dire due cacciatori professionisti dell’indesiderato animale), allettati dai denari messi in palio dal Comune. Uno ha con sé la famiglia, l’altro è un solitario. I due si rivelano presto rivali non solo sul lavoro, ma anche sul piano sentimentale…


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