VIVA LA FOCA

VIVA LA FOCA

Regia di

Nando Cicero

Anno

1982

Genere

Commedia erotica

Categoria

Cinema


sinossi

Un capolavoro totale del trash all’italiana

Mitico fin dal titolo (che a essere precisi doveva essere W la foca… che Dio la benedoca), il film di Nando Cicero si becca subito un sequestro per attentato al comune senso del pudore. Ripescato in anni più recenti, è considerato un capolavoro totale del trash. Il dotto critico Sergio Germani lo ha definito “un A qualcuno piace caldo al ribasso”. La trama del film è alquanto velleitaria: più che una narrazione, è un vertiginoso affastellarsi di barzellette visive e verbali, con virate surrealiste sconcertanti e punte di volgarità non riferibili. Lory Del Santo scorrazza nuda o seminuda per buonissima parte del film, in compagnia di una foca (anzi, di un’otaria, per la precisione) e contornata da un campionario di personaggi deliranti che pensano a una cosa sola. Non c’è un attimo di tregua.

L’infermiera Andrea giunge dal Veneto a Roma e trova impiego nella clinica del dottor Patacchiola, un maniaco sessuale con moglie e figlia affette da ninfomania. A un concorso, Andrea vince una foca: doveva essere una pelliccia, ma preferiscono mandarle l’animale vivo. La ragazza tenta la strada della televisione e finisce per dirigere una clinica per obesi.

Un capolavoro totale del trash all’italiana

Mitico fin dal titolo (che a essere precisi doveva essere W la foca… che Dio la benedoca), il film di Nando Cicero si becca subito un sequestro per attentato al comune senso del pudore. Ripescato in anni più recenti, è considerato un capolavoro totale del trash. Il dotto critico Sergio Germani lo ha definito “un A qualcuno piace caldo al ribasso”. La trama del film è alquanto velleitaria: più che una narrazione, è un vertiginoso affastellarsi di barzellette visive e verbali, con virate surrealiste sconcertanti e punte di volgarità non riferibili. Lory Del Santo scorrazza nuda o seminuda per buonissima parte del film, in compagnia di una foca (anzi, di un’otaria, per la precisione) e contornata da un campionario di personaggi deliranti che pensano a una cosa sola. Non c’è un attimo di tregua.

L’infermiera Andrea giunge dal Veneto a Roma e trova impiego nella clinica del dottor Patacchiola, un maniaco sessuale con moglie e figlia affette da ninfomania. A un concorso, Andrea vince una foca: doveva essere una pelliccia, ma preferiscono mandarle l’animale vivo. La ragazza tenta la strada della televisione e finisce per dirigere una clinica per obesi.


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