MILLE PECCATI…NESSUNA VIRTÙ

MILLE PECCATI…NESSUNA VIRTÙ

Regia di

Sergio Martino

Anno

1968

Genere

Documentario

Categoria

Documentari


sinossi

L’esordio dell’alfiere del cinema popolare italiano è un documentario che esplora il pianeta sesso nelle lontane lande dell’Europa del Nord.

Prima di diventare un valente alfiere del cinema popolare (da Giovannona Coscialunga a Oronzo Canà), Sergio Martino esordisce con un documentario che si lancia nell’esplorazione della sessualità praticata nei paesi dell’Europa del Nord. Uno scenario che dalla prospettiva italiana sollecitava al tempo stesso timori pestilenziali e desideri emulativi, in un momento di grande trasformazione sociale ancora in gran parte inespressa. L’impressione è quella di guardare un pianeta distante col quale prima o poi, inesorabilmente, si dovrà entrare in contatto. Sulla scia dei mondo-movie, il film si muove con passo episodico, alla ricerca di sollecitazioni che, più che dalla voglia di provocare a tutti i costi, sembrano animati da una divertita curiosità ammantata talvolta di un moralismo di facciata poco credibile: cerimonie che finiscono in orgia, club per sole lesbiche, coppie (udite udite) non legate da vincoli matrimoniali, droghe, prostituzione, pornografia… Martino, giustamente, dove occorre non rinuncia alla messa in scena fantasiosa e alle iniezione di musiche psichedeliche. Il regista evocherà con minima variante di punteggiatura questo suo film quando darà alle stampe un’autobiografia dal titolo Mille peccati… nessuna virtù?

Un’indagine sulla liberalizzazione sessuale in atti nei paesi del Nord Europa.

L’esordio dell’alfiere del cinema popolare italiano è un documentario che esplora il pianeta sesso nelle lontane lande dell’Europa del Nord.

Prima di diventare un valente alfiere del cinema popolare (da Giovannona Coscialunga a Oronzo Canà), Sergio Martino esordisce con un documentario che si lancia nell’esplorazione della sessualità praticata nei paesi dell’Europa del Nord. Uno scenario che dalla prospettiva italiana sollecitava al tempo stesso timori pestilenziali e desideri emulativi, in un momento di grande trasformazione sociale ancora in gran parte inespressa. L’impressione è quella di guardare un pianeta distante col quale prima o poi, inesorabilmente, si dovrà entrare in contatto. Sulla scia dei mondo-movie, il film si muove con passo episodico, alla ricerca di sollecitazioni che, più che dalla voglia di provocare a tutti i costi, sembrano animati da una divertita curiosità ammantata talvolta di un moralismo di facciata poco credibile: cerimonie che finiscono in orgia, club per sole lesbiche, coppie (udite udite) non legate da vincoli matrimoniali, droghe, prostituzione, pornografia… Martino, giustamente, dove occorre non rinuncia alla messa in scena fantasiosa e alle iniezione di musiche psichedeliche. Il regista evocherà con minima variante di punteggiatura questo suo film quando darà alle stampe un’autobiografia dal titolo Mille peccati… nessuna virtù?

Un’indagine sulla liberalizzazione sessuale in atti nei paesi del Nord Europa.


MILLE PECCATI…NESSUNA VIRTÙ