PHENOMENA

PHENOMENA

Regia di

Dario Argento

Anno

1985

Genere

Horror

Categoria

Cinema


sinossi

Dario Argento ci porta in un mondo fiabesco, crudele e poetico: e non vi farà dormire sonni tranquilli

Phenomena è una fiaba: c’è uno strano vento caldo che non smette mai di soffiare, una casa in mezzo alla foresta in cui consiglieremmo di non entrare, una fanciulla che parla con gli insetti. Trattandosi di Dario Argento, naturalmente è una di quelle fiabe che non ti fanno passare sonni tranquilli, che siate o meno appassionati di insetti. È un mondo fantastico attraversato dalle trame del thriller, sempre sull’orlo di un precipizio brutalmente horror, ma anche squarciato da improvvisi momenti di poesia. Il regista ci porta in un momento storico immaginario, nel quale percepiamo sottilmente che i nazisti hanno vinto la guerra e tentano di troncare sul nascere ogni forma di “diversità”. La proverbiale cura riservata da Argento alle luci del regista ci immerge stavolta in magnifiche ed avvolgenti tonalità blu venate di memorie espressioniste. Magistrali gli effetti speciali dal mago Sergio Stivaletti e di consolidata efficacia le musiche del Goblin.

In un località conosciuta con il nome di Transilvania svizzera, la giovane Jennifer entra in un severo istituto femminile. Da alcuni mesi, si aggira nei dintorni un maniaco che ammazza brutalmente le ragazzine. Jennifer, sonnambula e capace di parlare con gli insetti, diventa amica di uno scimpanzé e di un entomologo, prima di cadere in una trappola che le farà scoprire quanto la terribile verità si nasconda molto vicino a lei.

Dario Argento ci porta in un mondo fiabesco, crudele e poetico: e non vi farà dormire sonni tranquilli

Phenomena è una fiaba: c’è uno strano vento caldo che non smette mai di soffiare, una casa in mezzo alla foresta in cui consiglieremmo di non entrare, una fanciulla che parla con gli insetti. Trattandosi di Dario Argento, naturalmente è una di quelle fiabe che non ti fanno passare sonni tranquilli, che siate o meno appassionati di insetti. È un mondo fantastico attraversato dalle trame del thriller, sempre sull’orlo di un precipizio brutalmente horror, ma anche squarciato da improvvisi momenti di poesia. Il regista ci porta in un momento storico immaginario, nel quale percepiamo sottilmente che i nazisti hanno vinto la guerra e tentano di troncare sul nascere ogni forma di “diversità”. La proverbiale cura riservata da Argento alle luci del regista ci immerge stavolta in magnifiche ed avvolgenti tonalità blu venate di memorie espressioniste. Magistrali gli effetti speciali dal mago Sergio Stivaletti e di consolidata efficacia le musiche del Goblin.

In un località conosciuta con il nome di Transilvania svizzera, la giovane Jennifer entra in un severo istituto femminile. Da alcuni mesi, si aggira nei dintorni un maniaco che ammazza brutalmente le ragazzine. Jennifer, sonnambula e capace di parlare con gli insetti, diventa amica di uno scimpanzé e di un entomologo, prima di cadere in una trappola che le farà scoprire quanto la terribile verità si nasconda molto vicino a lei.


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