PIEDONE L’AFRICANO

PIEDONE L’AFRICANO

Regia di

Steno

Anno

1978

Genere

Commedia, Poliziesco

Categoria

Cinema


sinossi

Dopo Hong Kong, lo sbirro più amato dalle famiglie prende di mira il narcotraffico sudafricano

E per Bud Spencer e tutti noi è ancora una festa di pugni, sorrisi e grandi cuori

Arrivato all’episodio numero tre, Piedone è ormai una sorta di gallina dalle uova d’oro. Dopo essersi imbarcato in una missione in estremo oriente, stavolta tocca al Sudafrica, con la sua fauna da safari, i paesaggi mozzafiato e le danze del folclore locale. La tempra dello sbirro extra-large resta quella che il pubblico non smette di amare, col suo senso della giustizia inattaccabile e il campionario di pugni fracassoni che mette a tacere le ingiustizie. Il personaggio si indirizza, con fiducia sempre maggiore, verso un immaginario per famiglie, rinunciando a quegli sprazzi di violenza poliziottesca evidenti nel primo episodio. Bud Spencer incanta guidando l’aeroplano, brandendo un osso di dinosauro per punire i malfattori, facendosi un balletto, e diventando figura paterna per un orfanello di colore. Un piccolo zulu di nome Baldwin Dakile, che conquista Steno per il suo innato senso dell’umorismo e la prodigiosa facilità con cui assimila battute ed espressioni facciali. Lo troveremo anche nel successivo Piedone l’egiziano.

A Napoli viene ucciso un poliziotto sudafricano di colore, in missione per vederci chiaro su loschi traffici. Il commissario Piedone intende smascherare i colpevoli e prende l’aereo per Johannesburg. Dopo una serie di rocambolesche vicende, incastra un miliardario alla guida di un traffico di diamanti ed eroina. Piedone torna a casa con un orfanello in più.  

Dopo Hong Kong, lo sbirro più amato dalle famiglie prende di mira il narcotraffico sudafricano

E per Bud Spencer e tutti noi è ancora una festa di pugni, sorrisi e grandi cuori

Arrivato all’episodio numero tre, Piedone è ormai una sorta di gallina dalle uova d’oro. Dopo essersi imbarcato in una missione in estremo oriente, stavolta tocca al Sudafrica, con la sua fauna da safari, i paesaggi mozzafiato e le danze del folclore locale. La tempra dello sbirro extra-large resta quella che il pubblico non smette di amare, col suo senso della giustizia inattaccabile e il campionario di pugni fracassoni che mette a tacere le ingiustizie. Il personaggio si indirizza, con fiducia sempre maggiore, verso un immaginario per famiglie, rinunciando a quegli sprazzi di violenza poliziottesca evidenti nel primo episodio. Bud Spencer incanta guidando l’aeroplano, brandendo un osso di dinosauro per punire i malfattori, facendosi un balletto, e diventando figura paterna per un orfanello di colore. Un piccolo zulu di nome Baldwin Dakile, che conquista Steno per il suo innato senso dell’umorismo e la prodigiosa facilità con cui assimila battute ed espressioni facciali. Lo troveremo anche nel successivo Piedone l’egiziano.

A Napoli viene ucciso un poliziotto sudafricano di colore, in missione per vederci chiaro su loschi traffici. Il commissario Piedone intende smascherare i colpevoli e prende l’aereo per Johannesburg. Dopo una serie di rocambolesche vicende, incastra un miliardario alla guida di un traffico di diamanti ed eroina. Piedone torna a casa con un orfanello in più.  


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